E' in giorni come questi che le domande a cui non si è ancora avuta una risposta riemergono nella nostra mente e danno spazio a quell'infinità di dubbi che avevamo perso nei meandri del passato per farli riemergere nei labirinti del presente...
Forse vengono fuori perchè, per fortuna, qualcuno ci scuote dallo stato di torpore in cui il silenzio ci ha indotto...
Un silenzio voluto...cercato...creato per evitare che la Memoria diventi Storia e...
...e così...eccomi qui...
...pronta a cercar di evitare la "presbiopia della memoria"....nell'unico modo che sono in grado di fare...scrivendo...
Trattative…
1. Revisione sentenza maxi-processo
2. Annullamento decreto legge 41 bis
3. Revisione legge Rognoni – La Torre
4. Riforma legge pentiti
5. Riconoscimento benefici ai dissociati brigate
rosse per condannati di mafia
6. Arresti domiciliari dopo i 70 anni di età
7. Chiusura super carceri
8. Carcerazione vicino residenza familiari
9. Nessuna censura posta familiari
10. Misure prevenzione – rapporto con i familiari
11. Arresto solo in caso di flagranza di reato
12. Togliere tasse carburanti come ad Aosta
Da non
crederci!
Dodici! Erano
ben dodici i punti che don Masino aveva sviluppato per sedersi al “tavolo della
trattativa” con lo Stato!
Dodici! Erano
ben dodici i punti su cui don Masino puntava per dimostrare la forza e la
potenza di Cosa Nostra!
Dodici! Erano
ben dodici i punti con cui don Masino intendeva dimostrare che Cosa Nostra non
solo non si sarebbe piegata allo Stato ma che era ancora capace di dettare
regole e condizioni!
Dodici! Erano
ben dodici i punti che i “Servizi”, o chi per loro, dovevano accettare affinché
il clima di terrore instauratosi in Italia cessasse!
Dodici! Erano
ben dodici i punti da snocciolare per porre fine alla guerra
dell’Organizzazione contro lo Stato!
Dodici! Erano
ben dodici i punti che mettevano in risalto che i “contatti” tra Stato e mafia
non erano solo dicerie o voci di corridoio ma solide realtà!
Dodici! Erano
ben dodici punti la prova concreta di una richiesta di un trattamento di favore
imposto con la violenza o la minaccia all’amministrazione pubblica!
Da non
crederci!
Quei dodici
punti…quel documento inedito giunto nelle mani della giustizia…quel
papello…quel elenco di richieste avanzate da Cosa Nostra metteva in risalto il
conto altissimo che la mafia presentava per mettere fine alla strategia di
morte che, da sempre, la rappresentava.
Da non
crederci!
Con quei
dodici punti si chiedeva la revisione o l’annullamento delle vittorie
giudiziarie di anni di lotta contro la mafia!
Da non
crederci!
Con quei
dodici punti si chiedeva di annullare il sacrificio di coloro che, per un
ideale, avevano perso il loro bene più prezioso: la vita!
Da non
crederci!
Con alcuni di
quei dodici punti uno dei maggiori cancri sociali, la mafia, chiedeva di depennare
centinaia di migliaia di atti criminosi ed ottenere un trattamento privilegiato
per la sua “magnanimità”!
Da non
crederci!
Con alcuni di
quei dodici punti, la mafia, faceva appello al “buon senso dello Stato” e
chiedeva di fare marcia indietro su leggi come quelli di Pio La Torre e Rognoni
che avevano segnato un punto di svolta nella lotta al crimine organizzato ed
avevano, per la prima volta, introdotto il reato di associazione mafiosa (416
bis)!
Da non
crederci!
Con alcuni di
quei dodici punti una delle nostre maggiori piaghe sociali, la mafia, chiedeva
la revisione del maxi processo del gennaio 1992 rendendo vano il lavoro dei due
pubblici ministeri che avevano condotto quel complicato e pericoloso processo:
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino!
Da non
crederci!
Con quei
dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste,
la mafia, per l’ennesima volta, abusava della memoria di coloro che, per
l’ideale di giustizia, avevano condotto una solitaria guerra contro quel mostro
dagli innumerevoli tentacoli ed avevano pagato con la propria vita per il
perseguimento di un valore!
Da non crederci!
Con quei
dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste,
la mafia, per l’ennesima volta, trucidava simbolicamente non solo coloro che
erano morti per una giustizia giusta ma l’intero popolo siciliano!
Da non
crederci!
Con quei
dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste,
la mafia, per l’ennesima volta, mortificava migliaia di cittadini onesti che, a
denti stretti e innumerevoli sacrifici, lottavano per mostrare il lato buono di
una terra stanca di soprusi e di violenza!
Da non
crederci!
Con quei
dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste,
la mafia, per l’ennesima volta, umiliava e denigrava quella parte delle
istituzioni che, nonostante le celate ostilità, quotidianamente lottava per uno
Stato migliore, per uno Stato capace di accogliere l’essenza vera e genuina del
concetto di Stato!
Da non
crederci!
Eppure con
quei dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di
richieste, la mafia, per l’ennesima volta, aveva acceso un imprevedibile
focolaio di rivolta da parte di coloro che non erano più disposti a piegarsi ad
un malsano sistema di potere che annientava le regole del vivere civile!
Tina Cancilleri
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