giovedì 19 luglio 2012

Tratto o non tratto? Tratto...tratto...


E' in giorni come questi che le domande a cui non si è ancora avuta una risposta riemergono nella nostra mente e danno spazio a quell'infinità di dubbi che avevamo perso nei meandri del passato per farli riemergere nei labirinti del presente...
Forse vengono fuori perchè, per fortuna, qualcuno ci scuote dallo stato di torpore in cui il silenzio ci ha indotto...
Un silenzio voluto...cercato...creato per evitare che la Memoria diventi Storia e...




...e così...eccomi qui...
...pronta a cercar di evitare la  "presbiopia della memoria"....nell'unico modo che sono in grado di fare...scrivendo...
 



Trattative…


1.    Revisione sentenza maxi-processo
2.    Annullamento decreto legge 41 bis
3.    Revisione legge Rognoni – La Torre
4.    Riforma legge pentiti
5.    Riconoscimento benefici ai dissociati brigate rosse per condannati di mafia
6.    Arresti domiciliari dopo i 70 anni di età
7.    Chiusura super carceri
8.    Carcerazione vicino residenza familiari
9.    Nessuna censura posta familiari
10. Misure prevenzione – rapporto con i familiari
11. Arresto solo in caso di flagranza di reato
12. Togliere tasse carburanti come ad Aosta

Da non crederci!
Dodici! Erano ben dodici i punti che don Masino aveva sviluppato per sedersi al “tavolo della trattativa” con lo Stato!
Dodici! Erano ben dodici i punti su cui don Masino puntava per dimostrare la forza e la potenza di Cosa Nostra!
Dodici! Erano ben dodici i punti con cui don Masino intendeva dimostrare che Cosa Nostra non solo non si sarebbe piegata allo Stato ma che era ancora capace di dettare regole e condizioni!
Dodici! Erano ben dodici i punti che i “Servizi”, o chi per loro, dovevano accettare affinché il clima di terrore instauratosi in Italia cessasse!
Dodici! Erano ben dodici i punti da snocciolare per porre fine alla guerra dell’Organizzazione contro lo Stato!
Dodici! Erano ben dodici i punti che mettevano in risalto che i “contatti” tra Stato e mafia non erano solo dicerie o voci di corridoio ma solide realtà!
Dodici! Erano ben dodici punti la prova concreta di una richiesta di un trattamento di favore imposto con la violenza o la minaccia all’amministrazione pubblica!
Da non crederci!
Quei dodici punti…quel documento inedito giunto nelle mani della giustizia…quel papello…quel elenco di richieste avanzate da Cosa Nostra metteva in risalto il conto altissimo che la mafia presentava per mettere fine alla strategia di morte che, da sempre, la rappresentava.
Da non crederci!
Con quei dodici punti si chiedeva la revisione o l’annullamento delle vittorie giudiziarie di anni di lotta contro la mafia!
Da non crederci!
Con quei dodici punti si chiedeva di annullare il sacrificio di coloro che, per un ideale, avevano perso il loro bene più prezioso: la vita!
Da non crederci!
Con alcuni di quei dodici punti uno dei maggiori cancri sociali, la mafia, chiedeva di depennare centinaia di migliaia di atti criminosi ed ottenere un trattamento privilegiato per la sua “magnanimità”!
Da non crederci!
Con alcuni di quei dodici punti, la mafia, faceva appello al “buon senso dello Stato” e chiedeva di fare marcia indietro su leggi come quelli di Pio La Torre e Rognoni che avevano segnato un punto di svolta nella lotta al crimine organizzato ed avevano, per la prima volta, introdotto il reato di associazione mafiosa (416 bis)!
Da non crederci!
Con alcuni di quei dodici punti una delle nostre maggiori piaghe sociali, la mafia, chiedeva la revisione del maxi processo del gennaio 1992 rendendo vano il lavoro dei due pubblici ministeri che avevano condotto quel complicato e pericoloso processo: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino!
Da non crederci!
Con quei dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste, la mafia, per l’ennesima volta, abusava della memoria di coloro che, per l’ideale di giustizia, avevano condotto una solitaria guerra contro quel mostro dagli innumerevoli tentacoli ed avevano pagato con la propria vita per il perseguimento di un valore!
Da non crederci!
Con quei dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste, la mafia, per l’ennesima volta, trucidava simbolicamente non solo coloro che erano morti per una giustizia giusta ma l’intero popolo siciliano!
Da non crederci!
Con quei dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste, la mafia, per l’ennesima volta, mortificava migliaia di cittadini onesti che, a denti stretti e innumerevoli sacrifici, lottavano per mostrare il lato buono di una terra stanca di soprusi e di violenza!
Da non crederci!
Con quei dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste, la mafia, per l’ennesima volta, umiliava e denigrava quella parte delle istituzioni che, nonostante le celate ostilità, quotidianamente lottava per uno Stato migliore, per uno Stato capace di accogliere l’essenza vera e genuina del concetto di Stato!
Da non crederci!
Eppure con quei dodici punti…con quel documento…con quel papello…con quel elenco di richieste, la mafia, per l’ennesima volta, aveva acceso un imprevedibile focolaio di rivolta da parte di coloro che non erano più disposti a piegarsi ad un malsano sistema di potere che annientava le regole del vivere civile!

Tina Cancilleri







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