mercoledì 18 luglio 2012

Ricordare per continuare a sperare...





Vorrei trovare le parole più belle per esprimere con forza i sentimenti e le emozioni che mi accompagnano in questi giorni...Sentimenti che non riguardano soltanto me...i miei moti interiori...le mie riflessioni ma quelle di tutti coloro che...in questi giorni...continuano a combattere i fantasmi di una tragica ricorrenza...
A tutti loro va il mio pensiero...nella speranza di riuscire a dar voce...seppur piccola e fievole...alla memoria...ai ricordi...alla voglia di voler credere ancora...



“Speranze…”

“Sii la nostra fiducia nello Stato”.

Dopo la morte di Giovanni Falcone, furono queste parole dei suoi sostituti di Marsala ad accompagnare Paolo Borsellino nella sua folle corsa contro il tempo.
Già! Il tempo…
Paolo Borsellino era ben consapevole di averne poco a disposizione e bisognava correre…fare presto…non fermarsi…
Già!
Non fermarsi…fare presto…correre…
Non c’era spazio per le polemiche…i dissidi…le contraddizioni…
Bisognava correre…non fermarsi…fare presto…
Era “tempo di guerra” e…lo Stato…in Sicilia…era contro lo Stato…
Bisognava fare presto…non fermarsi…correre…
Era importante e lui…lui non poteva fidarsi di nessuno…
Non poteva fermarsi…non adesso…non ora…
Doveva correre…far presto…non fermarsi…
Le parole di quei giovani continuavano a rimbombare nella sua testa come un’eco! Non poteva deluderli…
Doveva andare avanti…
Doveva far presto…doveva correre…non poteva fermarsi…non adesso…non ora…
Quelle parole…”sii la nostra fiducia nello Stato”…quelle parole racchiudevano il pensiero di un intero popolo che aveva iniziato a credere nello Stato…
Non poteva deluderli…non poteva tradire le aspettative di un intero popolo…
Almeno…non adesso…non ora!!!
Adesso doveva solo correre…far presto…non fermarsi…
Era troppo breve il tempo a sua disposizione!
Lui lo sapeva! Sapeva di avere i giorni contati e non poteva lasciare a metà l’opera che tanti anni prima aveva intrapreso con Giovanni!
Non poteva fermarsi! Non adesso…non ora!!!
Adesso doveva solo correre…far presto…non fermarsi…
Non poteva “andarsene” prima di aver terminato la sua missione…
Era importante!
Non poteva deludere quei giovani…non poteva toglier loro la speranza!!!
Doveva correre…far presto…non fermarsi…
Non voleva far ripiombare quei giovani nella condizione di eterna orfanezza istituzionale in cui avevano sempre vissuto…
Non poteva toglier loro la speranza…la fiducia…la fede nello Stato!
Doveva far presto…correre…
Non poteva fermarsi! Non adesso…non ora!!!
Dopo la morte di Giovanni, quei giovani si sentivano defraudati della speranza di una possibile rinascita e lui…lui non poteva deluderli!
Doveva correre…far presto…non fermarsi…
Non adesso…non ora!!!
Era importante!
Doveva continuare ad “alimentare” la speranza!
Non poteva deluderli!
Eppure…eppure mentre lui correva…non si fermava e…cercava di far presto…segretamente…qualcuno patteggiava la resa dello Stato agli stragisti e…vilmente…arrestava la sua corsa…fermava la sua lotta contro il tempo…
Era il 19 luglio e…con lui…un popolo…un intero popolo…il popolo siciliano…piangeva lacrime amare perché si sentiva nuovamente defraudato della speranza di una possibile rinascita…
Eppure…nonostante lo sdegno…il dolore…la rabbia…
Non bisognava fermarsi…era necessario correre…far presto…mostrare che malgrado tutto…qualcosa era rimasto…
Era rimasta la speranza…la voglia di emergere…il desiderio di riscatto…

Tina Cancilleri





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