lunedì 16 luglio 2012

Malata immaginaria…ma non troppo…!!!




“Il rapporto con la sofferenza è bizzarro, sai!
Finché è poca ci si ribella sempre, si pensa che se è accaduta una cosa terribile, non ne possano accadere altre…Perché? Perché non è giusto. C’è dentro, insomma, come un senso di intoccabile equità. Si crede che la vita sia una festa e la sofferenza delle fette di torta. Ne tocca una a ognuno, non di più.
Invece poi…”

                        Susanna Tamaro, Per voce sola


Invece poi…la realtà è totalmente diversa e…più passa il tempo e più ci si rapporta in maniera differente di fronte alla sofferenza…al dolore…alla malattia…a tutte quelle forme di inquietudini che assillano il nostro esistere.
Forse perché man mano che si cresce ci si accorge che…quando si parla di dolore…di sofferenza…di inquietudini…non si può parlare di equità…di giustizia…di equilibrio…
Purtroppo, non si può prevedere il corso degli eventi. A noi è dato semplicemente “accoglierli” e cercare di viverli nel migliore dei modi possibili.
Ciò non significa accettare passivamente il dolore…la sofferenza…la malattia…
Ma, del resto, come si potrebbe accettare una vita in cui esistono soltanto le tinte scure e, ogni tanto, le sfumature bige?
No, non si può!
Come non si può vivere solo di rabbia…di frustrazione…di sconforto…di smarrimento…di prostrazione perché la vita non va per come vorremmo…
Eppure, a volte, basterebbe veramente poco!
Basterebbe avere il tempo necessario per assorbire il “disagio” e razionalizzare il “lutto”.
Già! Il lutto…perché di questo si tratta. La sofferenza…il dolore…la malattia…non implicano solo disagio…sconforto…rabbia…ribellione ma includono in sé anche concetti quali “morte” e “rinascita” ma…prima di giungere ad essi…ci si ritrova a dover affrontare un percorso…un cammino lungo e faticoso.
Già! “Il rapporto con la sofferenza è bizzarro”, come bizzarro è il nostro esistere perché non esiste gioia senza dolore…non esiste morte senza rinascita…non esiste guarigione senza malattia…non esiste equità senza giustizia…
Ma…esistono sempre i ma…esistono anche quelle vite in cui il senso di equità e giustizia non c’è mai stato e pertanto continuano a vivere nella speranza che, anche per loro, prima o poi, arrivi il giusto, ossia “una sola fetta di torta…non di più”…una sola!
Una sola fetta di vita capace di mettere a dura prova il nostro rapportarci al dolore…alla sofferenza…alla “morte interiore” ma che porti in sé anche il senso della rinascita…del risveglio…del ritornare a vivere…

                                                                                                                     
                                                                  Tina Cancilleri

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