A
Torino a Torino!
Nulla
die al Salone Internazionale del Libro!
Dove
c’è una valigia c’è sempre un viaggio e dove c’è un viaggio…quasi sempre…si
nasconde un sogno!
Ed
è da una valigia ed un sogno che voglio far partire la mia riflessione sull’esperienza
torinese di Nulla die.
Già!
Nulla die, una piccola casa editrice
dell’entroterra siciliano, che è partita portandosi dietro non soltanto una “valigia
di libri” ma anche una “valigia di sogni”.
I
sogni di Massimiliano Giordano, il giovanissimo titolare (ha solo 24 anni!), ma
anche i sogni degli autori, di coloro che, ciascuno a suo modo, attraverso la
scrittura hanno aperto una piccola grande finestra sul mondo…il loro mondo; un
mondo fatto di scrittura, ossia di quel meraviglioso canale di comunicazione che
ci consente di esprimere noi stessi, la nostra individualità, la nostra
singolarità.
Chi
ama questo canale di comunicazione lo
sa! La scrittura porta con se una magia: la magia dello scrivere ma anche del
leggere…del “portare fuori” ciò che si “ha dentro”.
Ed
è da quel “dentro” che tutto ha inizio, che tutto prende avvio perché induce “colui
che scrive” a mettersi in contatto con “colui che legge”. Ed è da questo
connubio che nasce il rapporto tra autore ed editore. Un rapporto che viene
alla luce e si sviluppa grazie ad un’esperienza condivisa: la scrittura. Una
scrittura che va canalizzata…guidata…supportata…protetta…coccolata…accudita…
Ed
è da quest’esperienza di reciproco scambio che nasce una sorta di “amore
simbiotico” che porta autore ed editore a lavorare insieme per dare vita alla
divulgazione, alla promozione ed alla diffusione di un’esperienza…un pensiero…uno
stato d’animo…un’emozione…
Perché
la scrittura è emozione, è anima, è spirito, è voglia di comunicazione e di
relazione con l’altro. Ed è da questo desiderio di partecipazione attiva che
parte la magia del viaggio, di quella valigia piena di libri che è la
testimonianza di ciò che si è creato, realizzato, concretizzato: un sogno! Il sogno
di chi ama scrivere e di chi ama leggere…il sogno di chi, “comunicando”, mette
a disposizione dell’altro da sé un mondo…il proprio mondo. Ognuno di loro lo fa
a suo modo, nell’unica maniera in cui è capace di farlo, attraverso il proprio “canale
di comunicazione”: poesia, saggistica, narrativa, romanzo, fotografia. Non importa
come…importa soltanto ciò che ne viene fuori: l’emozione. L’emozione di chi ha
qualcosa da raccontare…esprimere…narrare.
Ed
è da questo narrare…esprimere…raccontare che il 20 maggio, alcuni autori di Nulla die (Matteo Amedeo con le sue tre
sillogi di poesie: E i mari e le poesie,
Colorando l’infinito e Le stanze dell’anima;
Viviana Bertoldo con il suo romanzo Il
sapore dell’uvetta, Romina Casagrande con i suoi tre romanzi fantasy: Dreamland forest, Falling down. La figlia
dell’Aurora e The morning star;
Francesco Ciresi & Co. con il loro Nuovi
sguardi su Roma; Bernardino De Vincenzi con il suo “opuscoletto” Egittologia facile; Marina Di Guardo con
il suo romanzo L’inganno della seduzione;
Luca Fadda e la sua raccolta di racconti brevi ed il suo romanzo Bentesoi; Paolo Topa con il suo romanzo Io mi carico di rabbia e Salvatore
Giordano con il suo Ustica) che hanno
messo in circolo pensieri vivi, caldi, dinamici…Dinamici come l’energia del
loro confrontarsi in quella affascinante e magica “vetrina” del Salone
Internazionale del Libro di Torino. Una “vetrina” in cui ci si “mette in mostra”
per rendere concreto il proprio rapporto con la scrittura…per rendersi visibili…per
farsi ascoltare…Un ascolto da cui emerge un altro aspetto non meno importante:
la bellezza dei rapporti umani che si instaurano…degli sguardi che si catturano…dei
sorrisi che si colgono e delle mani che si stringono…
Ed
è da quei rapporti e da quegli sguardi che si anima un universo e si riaccende
una scintilla; la scintilla di chi, con entusiasmo, si affaccia al mondo dell’editoria
e lo fa ancora con “occhio vergine”, con l’occhio di chi vuole credere ancora
ad “un’imprenditoria umana, umana nonostante le difficoltà che questo campo sta
attraversando; un’umanità che traspare soprattutto nella piccola editoria che,
malgrado lotti quotidianamente per non soccombere, non si lascia trascinare
dalle brutture dell’economia di mercato e guarda avanti con fiducia ed
ottimismo. Un ottimismo ed una fiducia che dona non soltanto energia pura all’editore
ma anche a tutto ciò che lo circonda. Non è un caso che siano eventi come
questi a ridare entusiasmo…passione…ardore ad autori ed editori.
È
come se si attingesse nuova linfa vitale e si immagazzinasse quello slancio
capace di racchiudere tutto ciò che si è costruito procedendo per piccoli passi…passi
che hanno consentito ad autori ed editori di essere lì in quel momento a
raccontare la “storia” della loro energia…del loro modo di “affacciarsi” al
mondo dell’editoria…del loro sogno; un sogno non più chiuso nel cassetto ma
aperto perché divenuto progetto di vita e pertanto carico di aspettative,
aspettative che hanno viaggiato e viaggiano dentro una valigia…una valigia
piena di libri…i libri di Nulla die
che, assieme alla sua valigia…i suoi libri…i suoi sogni…si porta dietro le sue
idee, il suo modo di esprimersi, la sua arte: l’arte del saper comunicare non
soltanto un pensiero, un autore, un libro, ma e soprattutto un’ emozione; l’emozione
di chi ha fatto dell’umanità (assieme alla professionalità!) il suo marchio di
qualità. Ed è per questo motivo che…probabilmente…questa “piccola” casa
editrice ed il suo giovanissimo titolare…continueranno a regalare e regalarsi
un sogno: il sogno di chi, nella scrittura, ci crede!
Tina Cancilleri
E' stato un momento magico, una giornata da annotare sul calendario, un caleidoscopio di emozioni.
RispondiEliminaGrazie a voi tutti!
E un grazie a te, Tina perché sai essere così importante e speciale.
Un bacio grande.
E' vero! E' stata una giornata ricca...ricca di grandi emozioni...In quanto a me...Grazie, Marina! Sei sempre troppo generosa nei miei confronti!!!!
RispondiEliminaUn abbraccio.
Tina