domenica 22 luglio 2012

Racconto di...protezioni mancate...violenze subite!!!




Violenze!
Seduta su una panchina d’ospedale Maria Grazia osservava inquieta il fluire dei passanti. La corsia era gremita di gente e in ognuno di loro vedeva un probabile nemico da cui scappare e difendersi. Ogni sguardo, anche il più pacifico, le sembrava ostile e impetuoso; ogni “contatto” fortuito le incuteva timore, terrore e tremore. L’ansia e la paura avevano preso il sopravvento su di lei eppure, nonostante l’irrefrenabile voglia di fuggire, rimaneva immobile! Non riusciva a schiodarsi da quella “maledetta” panca!
Non questa volta!
Stavolta non era lei la vittima! Non era lei ad aver subito passivamente l’incontenibile rabbia della persona che le “stava accanto”! Non era lei ad aver bisogno di soccorso!
Stavolta, a farne le spese, era stata Gaia!
Gaia! Sua figlia! Il suo bene più prezioso! L’unica vera “conquista” della sua vita! La sola persona per cui valeva la pena continuare a vivere e sperare!
Sperare…
Mentre attendeva il tragico responso dei medici rifletteva sull’accaduto.
Rivedeva, come in moviola, l’ennesimo dramma della sua vita: le mani brute del suo “compagno” che si accanivano violentemente contro il corpicino, ormai esanime, della figlia; lei, “sprofondata” in un angolo, spettatrice inerme della tragedia che si stava consumando; l’arrivo dei carabinieri e la corsa forsennata verso l’ospedale.
Sperare…attendere…vivere…

Tina Cancilleri

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