lunedì 21 gennaio 2013

“Certe volte la nebbia” di Francesco Giannoccaro... Emozioni e suggestioni perché…il dialogo…si sa…non ignora le differenze ma…


“Certe volte la nebbia” di Francesco Giannoccaro
Emozioni e suggestioni perché…il dialogo…si sa…non ignora le differenze ma…
Amo i puntini di sospensione! Forse perché mi piace pensarli come ad un invito…un invito a riflettere, meditare, soppesare… Cosa? Le parole!
Soppesare una parola significa darle consistenza, concretezza, vivacità, colore. Un colore che, a volte, può sembrare un invito al cupo, al buio, al bigio. Un po’ come accade con la nebbia. Ma la nebbia, come ha messo in evidenza Francesco Giannoccaro, dialogando con il suo relatore, l’amico–poeta Lino Angiuli, durante la sua presentazione presso la Libreria Ubik di Parma, può nascondere ben altro. Non è un caso che essa, a volte, benevolmente, ci costringa a guardare oltre, oltre quella coltre di foschia che sembra voglia obnubilare il nostro pensiero e ci invita a volgere lo sguardo oltre quel velo di tristezza, di ipotetico oblio e di nostalgico meditare che sembra insito nella sua natura; una natura fatta di luci e ombre, ombre che divengono luce attraverso il dialogo…il confronto…l’incontro; un incontro che mette in rilievo, come ha sottolineato il relatore Lino Angiuli, la complementarità della diversità. Una diversità che, “in un mondo globalizzante ed omologante”,  non sempre viene accettata, accolta, gradita, ma a cui bisogna aspirare, tendere per dare all’incontro…al confronto…al dialogo nuova luce; una luce capace di mettere in circolo un mondo nuovo, un mondo in cui Nord/Sud…Sole/Nebbia…Caldo/Freddo diventino sinonimo di ricchezza, di acquisizione di nuove prospettive, di nuove finestre sul mondo: un mondo in cui questi elementi si mescolano e si fondono per creare una circolarità nuova, dinamica, vitale…
Talmente vitale da rendere unica e irripetibile un’esperienza, l’esperienza di tre giovani studenti pugliesi (a cui ha dato voce, durante la presentazione, Massimiliano Telera) che, a distanza di vent’anni, ritornano a Parma (ormai stimati professionisti) e “rinnovano” un patto…un patto di solidarietà e di comunanza di intenti che non sono solo culturali ma anche affettivi. L’autore, infatti, ha sottolineato la valenza positiva non tanto dei legami di sangue quanto quelli emotivi, empatici, quasi viscerali, che si instaurano con alcune persone durante il corso della nostra esistenza.
Un esistenza in cui non può non esserci apertura verso la diversità perché...
“Basta solo un treno” per unire, fondere, unificare, paesi e culture diverse e…”basta solo un treno”, giusto per continuare a “rubare” le parole all’autore, per dare spazio a sentimenti ed emozioni che non appartengono a nessuno spazio ed a nessun tempo perché appartengono solamente a chi li vive.
Già! “Basta solo un treno” per dare luogo a sentimenti di amicizia, di fratellanza, di solidarietà, di comunanza di intenti e…”basta solo un treno” per aprire nuove finestre sul mondo. Francesco Giannoccaro lo ha fatto. Lo ha fatto portandosi dietro l’amico Lino Angiuli ma anche il poeta Lino Angiuli a cui ha dedicato l’ultima parte della sua presentazione e…giusto per chiudere con le parole dell’autore…”basta solo un treno”, il treno di una piccola casa editrice dell’entroterra siciliano, Nulla die, per accorciare le distanze che, “certe volte”, sono più mentali che fisiche.
Non è un caso che la carta, la scrittura, la cultura, ci aiutino a cogliere la similarità in un mondo in cui, sempre più spesso, si ha difficoltà ad accettare le ipotetiche differenze…

Tina Cancilleri  
Massimiliano Telera, ossia colui che ha dato voce alle parole del romanzo!

Francesco Giannoccaro e Lino Angiuli
Tina Cancilleri



1 commento:

  1. "Certe volte la nebbia"romanzo di pancia e di cuore!Emozionante la pervasiva sensibilità dell'autore che celebra i valori assoluti della sua vita,inossidabili nel tempo e nello spazio...

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