giovedì 5 dicembre 2013

A proposito di...Noi Stessi!

Tra noi e noi…
Solitudine…
Chissà perché ci fa così paura! Facciamo di tutto per non ritrovarci faccia a faccia con lei.
Ci spaventa sfidarla, “guardarla negli occhi”, starle accanto…
È come un’ombra alle nostre spalle, che aspetta con pazienza un nostro cedimento, un nostro tentennamento, un nostro tergiversare, per cancellare la nostra luce vitale, per minare le nostre sicurezze, per abbattere le nostre resistenze a tutto ciò che potrebbe opprimerci, soffocarci, fiaccarci, sopirci…
Già! Sopirci…
Perché lei sa che, nel momento in cui abbassiamo la guardia, inesorabile arriverà lo sconforto…la sfiducia…l’insofferenza non solo verso ciò che ci circonda ma anche verso noi stessi, verso il nostro esistere, verso la realtà del nostro vivere…
Un vivere che mette in luce le proprie zone d’ombra…ci costringe a fare i conti con le nostre insicurezze, i nostri malesseri, le nostre inquietudini…
Ed è da queste inquietudini, da questi malesseri, da queste insicurezze che tutto ha inizio…

Un inizio che ci induce ad esplorare il nostro Io più intimo e segreto e ad intraprendere un nuovo percorso, un percorso lungo e sinuoso che ci conduce tra le pieghe della nostra mente e del nostro cuore e ci obbliga ad affrontare e ad esaminare con occhio lucido ed attento il nostro nemico più temibile e minaccioso: noi stessi.


                                                        Tina Cancilleri

mercoledì 4 dicembre 2013

A proposito di...Solitudine!

Solitudine…
Fa quasi paura pronunciare questa parola.
Forse perché porta con sé quel senso di pesantezza che difficilmente riusciamo a scrollarci di dosso perché ne avvertiamo la problematicità insita…
Già! Il solo pronunciare questa parola ci crea disagio…angoscia…dolore…
Forse perché implica frustrazione o forse, semplicemente, perché mette in risalto la condizion d’essere d’ogni uomo.
Anche se ci risulterà difficile ammetterlo, tutti soffriamo di solitudine e tutti avvertiamo quel senso di oppressione che ci attanaglia l’anima e che risale su, sino al petto, per toglierci il respiro. Quel respiro che dovrebbe portare aria, ossigeno, sollievo…
Sollievo da questa esistenza che non sempre ci consente di darle la direzione che vorremmo…Un’esistenza serena, felice, tranquilla…lontana da quel senso di schiavitù…di sopraffazione e di prevaricazione che avvertiamo dentro. È come se essa, quotidianamente, ci ricordasse che siamo esseri miseri in balia degli eventi e che la SOLITUDINE è la nostra condanna…il nostro castigo…la nostra penitenza per colpe che non sappiamo di aver commesso.

La solitudine, infatti, ci ricorda la nostra impotenza e la nostra incapacità ad intervenire con risolutezza di fronte alle avversità che ci “propone” il fato. Ed è come se ci ritrovassimo di fronte alla nostra inadeguatezza al cambiamento. Un cambiamento che ci incute timore…tensione…agitazione perché ci impone di uscire dall’inferno che stiamo vivendo e che costantemente viviamo e ci chiede di “resuscitare”…di cominciare a parlare e di buttar fuori tutto ciò che di marcio gelosamente conserviamo: l’inpronunciabile…l’irrisolvibile…l’inspiegabile “origine” del nostro malessere: la “malattia”.


                         Tina Cancilleri


martedì 3 dicembre 2013

A proposito di...Omosessualità!!!

Tolleranze…

Si dice che la nostra società sia in continua crescita. Ingloba i problemi, e genera le soluzioni. Tutto viene spiegato, logicizzato ma anche permesso o perdonato…
Tutto tranne ciò che ci sembra innaturale o immorale…
Ci sono regole che vanno incanalate…immagazzinate e rispettate…
E non importa se queste regole non sono consone al rispetto di tutti gli individui…di tutte le persone…di tutti gli esseri umani…
Certi principi si ossequiano e non importa se quel rispetto, poi, implica una violenza contro se stessi e contro il proprio modo di vivere la propria esistenza…il proprio essere parte di questo mondo e di questa società che ci vuole tutti uguali e non accetta la diversità…
Una diversità che ci impone di “non vivere” perché la nostra società ci ha imposto delle regole assurde portate avanti da uomini assurdi…
Già! Assurdi!
Assurdi perché è inconcepibile negare le “realtà” altre…
Assurdi perché è inverosimile pensare di poter negare la “dignità” ad una persona semplicemente perché è diversa…omosessuale…gay…
Assurdi perché è inammissibile pensare di negare il diritto all’ «espressività» ad una persona semplicemente perché il suo essere non è consono alle regole sociali…
Assurdi perché è inconcepibile negare…rifiutare il dialogo semplicemente perché si ama…
L’amore non conosce limiti…non alza barriere…non crea fossati…
L’amore innalza…sublima…vivifica il nostro esistere e lo rende solare…dinamico…vitale…
L’amore non distrugge, crea!
L’amore non opprime, libera…rispetta l’altro!
Ed è da questo rispetto che bisogna partire per instaurare un dialogo!
Un dialogo paritario…equivalente e solidale…
Solidale perché deve essere portatore di scoperta e di conoscenza…
Una conoscenza che mette in risalto la similarità e non la differenza perché…quando c’è un cuore che batte…batte per tutti nella medesima, identica maniera…
È semplicemente una scansione ritmica che scandisce l’armonia dell’universo…
Un universo che, quando parla con gli “occhi” dell’amore, non conosce nessuna “aritmia”…ma solo musica…la musica del nostro cuore…
Ed il nostro cuore…quando batte…respira umanità…inala comprensione ed elimina ogni forma di perbenismo ipocrita…
Ipocrita come chi fa finta di non vedere e non sentire che esistono forme d’amore “altre”, ma non per questo meno nobili e limpide…limpide e pure come il sentimento che le caratterizza: l’AMORE.


                                                  Tina Cancilleri