domenica 15 luglio 2012

Infanzie violate…




A volte mi chiedo perché sia così difficile “buttar fuori” alcuni pensieri. Forse perché il dolore che ci provocano è talmente grande che lo si vorrebbe trattenere per sé, senza rendere partecipi gli altri, o forse perché si ha paura che chi legge fraintenda il nostro pensiero o non abbia la sensibilità giusta per comprendere il nostro dolore.
Già!
Per comprendere «l’argomento» su cui voglio trattenere il mio pensiero oggi, bisogna innanzitutto possedere una buona dose di sensibilità e poi avere la capacità di “toccare” con mano il dolore e la sofferenza di chi…in realtà…non dovrebbe conoscere né il dolore né la sofferenza ma semplicemente la gioia e la spensieratezza della loro età.
Già! Della loro età…
Già! Sto parlando dei piccoli…di quelle anime indifese e fragili che devono essere accudite e protette!
Già!Sto parlando di quelle creature i cui occhi non dovrebbero vedere le brutture del mondo!
Già! Sto parlando di quelle creature le cui mani dovrebbero conoscere solo la stretta di mano vigorosa, ma nello stesso tempo delicata, di chi li ama…li difende…li preserva da tutto ciò che viene definito cattiveria…bruttura…orrore…mostruosità…crudeltà…!
Già! Sto parlando di quelle creature le cui labbra dovrebbero conoscere soltanto quelle labbra capaci di donar loro il conforto di un sorriso, la gioia di parole amorevoli, la tenerezza di una favola raccontata al calar della sera…il bacio sulla fronte come segno di benevola protezione!
Già! Sto parlando di quelle creature il cui corpo non dovrebbe conoscere le brutture della violenza dei grandi che…purtroppo…usano i loro occhi per osservarli con avidità ed in maniera malata e distorta…le loro mani per colpire con forza e provocare intenzionalmente dolore…le loro labbra per buttar fuori ed emettere parole che risaltano la durezza del loro animo, l’insensatezza del loro “proferir verbo”…il loro corpo per violare e provocare dolore e sofferenza per il semplice piacere di provare un’emozione nuova…una sensazione esaltante che racchiuda l’ebbrezza del proibito accompagnata dal loro delirio di onnipotenza!
Già! Perché di questo si tratta! Di delirio di onnipotenza, di menti malate che non colgono l’essenza vera del loro vivere e si divertono a distruggere quella di quei piccoli e fragili esseri che si stanno appena affacciando a questo mondo e necessitano di essere sostenuti ed aiutati nel loro processo di crescita!
Già! Quelle anime fragili…quelle creature eteree…quelle vite indifese chiedono solo di poter crescere!
Già! Crescere! Crescere magari con la consapevolezza dell’esistenza di un cielo che può anche essere grigio, cinereo e tetro ma, nello stesso tempo, con l’entusiasmo di chi è capace di coglierne altresì le sfumature più vive e renderlo più limpido…più cristallino…più terso…
 
Tina Cancilleri

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