Valenze comunicative…
Linguaggio…valenza comunicativa del
linguaggio…ruolo del linguaggio…manifestazione del linguaggio…
Linguaggio! Il “ridondare” di questa parola
sembra quasi un’ossessione.
Eppure non lo è. È semplicemente il metterne
in rilievo l’importanza e il prenderne coscienza, consapevolezza; la
consapevolezza di chi, come me, non perde mai di vista l’uso delle parole ed il
modo in cui esse prendono forma, acquisiscono significato. Eppure le parole non
“viaggiano” mai da sole! Esse “camminano” a braccetto con il contesto, con
l’identità di chi parla, di chi si esprime, di chi manifesta il suo modo di
esserci e di essere. Il suo modo di “esserci ed essere” è la sua identità nuda
e cruda. Un’identità che è intrisa di una forma di comunicazione profonda e che
ha un’altrettanta profonda valenza comunicativa quando accompagna ogni
manifestazione di un’organizzazione criminale perché si inserisce all’interno
di una precisa tradizione culturale. Tradizione che essa dialoga mettendo in
rilievo la sua forza all’interno della società, del mondo circostante; un mondo
in cui, in forma consapevole e non, vengono recepite influenze e
sollecitazioni. Sollecitazioni che devono essere scardinate, soppresse ed
eliminate affinché non si continui a perpetuare un meccanismo di identità
contorta e malevola; malevola come il suo voler plasmare le giovani menti
rendendole incapaci di distinguere il senso della Giustizia, dell’Onestà e
della Dignità. Una dignità che va conquistata, trattenuta e difesa; difesa da
coloro che vogliono dare un imprinting negativo alla cultura siciliana, alla
popolazione siciliana, alla storia siciliana. Una storia fatta di colori caldi,
caldi come questa terra che, “a testa alta”, sta cercando di assurgere a nuova
vita.
Tina Cancilleri