venerdì 13 luglio 2012

Recensione di...




Sergio Tofano
I cavoli a merenda


Editore: Adelphi
Collana: Biblioteca Adelphi
Anno: 1990
Dati: 2ª ed., 151 p. ill.
Prezzo: 12,91


Bambini…racconti per bambini…libri per bambini…
Libri per bambini!
Soffermiamoci sulle ultime parole…libri per bambini.
Non è un caso che questo genere letterario abbia sempre goduto di una sorta di “corsia” privilegiata e di una specie di eterna giovinezza. Chissà perché? Forse perché quando si parla di bambini si pensa a quelle piccole grandi parti di noi che rappresentano la nostra estensione nel mondo o semplicemente perché attraverso i loro occhi riviviamo ciò che da tempo abbiamo perduto o fondamentalmente mai trovato. Chissà? Forse le ipotetiche risposte son talmente tante che non ci soffermiamo quasi mai a cercare quelle più giuste perché ci sembrano o troppo scontate o troppo banali.
Eppure qualcuno si è soffermato su questo meraviglioso mondo ed ha cercato di trasmetterci l’immagine più reale e veritiera di esso.
Sergio Tofano, con “I cavoli a merenda”, ci ha riportato tra i meandri della nostra memoria di bambini grazie ad una forma di invenzione sana, pura, nitida, che trascende e supera ogni genere di moralismo didattico con il quale gli adulti hanno sempre voluto proporre il gioco e lo svago.
Scritto nel 1920, “I cavoli a merenda”, sono stati riproposti dalla casa editrice Adelphi in una collana rigorosamente dedicata agli adulti. Chissà perché? Probabilmente perché lo scrittore è stato talmente geniale da riuscire ad intrecciare meravigliosamente e miracolosamente mondi diversi quali l’arte figurativa, la letteratura ed il teatro.
L’insieme delle dieci brevi favole illustrate, infatti, se da un lato provoca ai grandi un certo disagio e un certo spaesamento a causa dell’incursione in un mondo apparentemente riservato ai più piccoli, dall’altro, mette in risalto quanto sia vaga, in realtà, la distinzione tra grandi e piccoli.  
Quali gli elementi vincenti di questa straordinaria raccolta di Sergio Tofano?
Umorismo e pensosità, comicità e riflessione, satira e ottimismo, sarcasmo e buffoneria, farsa ed assennatezza.

Tina Cancilleri

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