Helga
Schneider
Io,
piccola ospite del führer
Edizione:
Einaudi
Collana:
L’Arcipelago Einaudi
Data
pubblicazione: 2006
Pagine:
146
p.
Prezzo:
€ 10,80
ISBN: 97 –
888 – 061 – 80 – 621
“Si può davvero definire Adolf Hitler 'un essere umano'?”.
Parte da una domanda molto
semplice e altrettanto dolorosa questo breve, intensissimo romanzo, in cui
Helga Schneider torna a scavare nella sua memoria di bambina per raccontare un
altro drammatico tassello della storia del Novecento di cui è da sempre
appassionata testimone.
La scrittrice, lanciata da
Adelphi, come aveva già accennato nel suo romanzo Rogo di Berlino, ha avuto modo di incontrare Hitler nel 1945,
all’età di 7 anni, nel bunker situato sotto la Reichskanzellerie e ne serba un
vivido ricordo.
In questo romanzo, nello
specifico, la scrittrice ci racconta come, assieme ad un gruppo di bambini, era
stata invitata (per intercessione di zia Hilde, sorella della matrigna) a
partecipare ad una gita all’interno dell’ultima dimora del führer. Helga
Schneider decide così di regalarci il ricordo di una giornata sconvolgente,
trascorsa in un luogo dove tutto era predisposto per cercare di dimenticare le
atrocità della guerra e l’ormai imminente caduta del Reich.
Attraverso una scrittura
semplice, leggera e priva di retorica la scrittrice ci spinge a vedere il mondo
con gli occhi inconsapevoli di una bambina che si interroga sulla realtà che la
circonda e che, da grande, ricostruisce con vivo dolore il clima di quegli anni.
La narrazione è quella calda di una memoria che cerca di restare fedele alle
esperienze vissute senza indugiare in rivisitazioni posteriori, pur
collegandole, con abile maestria, a citazioni storiografiche. Il romanzo,
infatti, ci offre l’ennesimo, doloroso frammento di una fase della storia, la
cui testimonianza si arricchisce dalla sincera immediatezza della curiosità di
una bambina, chiamata a godere dell’inattesa “fortuna” di poter visitare,
assieme al fratello più piccolo, il bunker di Hitler.
Tina Cancilleri
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