giovedì 6 settembre 2012

Giusto per...ridere! Ciak! Si gira! Parte IV


Quando si dice…”ma che splendida giornata”!!!!

Ebbene si! Quando le giornate iniziano male puoi fare di tutto per tentare di far loro prendere un’altra direzione…continueranno ad andar male…
Già! Tutto è già stabilito dall’inizio…al momento del risveglio…
Ed è in quel preciso istante che dovremmo intendere che piega prenderà la nostra giornata…
Già! La nostra giornata!
Ed è in quel preciso istante che dovremmo comprendere che sarà costituita da momenti “idilliaci” e predisporci e viverli al meglio…col giusto “entusiasmo”…
Già! Col giusto entusiasmo…
Ma per far ciò dovremmo avere un “occhio clinico”…
Ecco! Ho usato la parola d’ordine di oggi: “occhio clinico”!
Per qualcuno, addirittura, potrebbe essere una “parolina magica”. Perché?
Semplice! Perché è quell’ ”occhio” che, con ciclicità, mi conduce nei meandri dei laboratori dell’ospedale e, con ciclicità, mi conduce tra “le amorevoli cure” della “mia” infermiera…
Già! nonostante io abbia fatto domanda di “esenzione”, mi dicono che, in alcuni casi, il “ticket” purtroppo va pagato e quindi…aimè…sono costretta a “saldare” il conto…
Ebbene si! Sono costretta a subire le “angherie” di un fato balordo…
Stamattina i messaggi erano stati chiari…
Già! Dovevo capire…prevedere il mio “inevitabile” destino…
I messaggi erano stati chiari…
Già! Non si può varcare l’uscio di casa…chiudere la porta…sentir cadere le chiavi dall’interno e dire… “oggi è una splendida giornata”!
Quando si inizia con questi “chiari di luna” lo sai già quale sarà il suo decorso…
Non è un caso che…stranamente…risolva il problema chiavi con una semplice chiamata.
Infatti…arrivo in ospedale…faccio la fila per pagare il ticket e la “macchinetta self service” che fa?
“Si mangia” le mie banconote…non mi dà il resto e…soprattutto…si rifiuta di stamparmi la ricevuta…
La sottoscritta inizia a sbuffare…si avvicina al signore che, in teoria, dovrebbe esser lì per aiutarci e dice: “Mi scusi! La macchinetta si è bloccata! Non dà resto e non stampa!”
Il tizio mi guarda…fa spallucce e mi dice: “E io che ci posso fare? È da ieri che fa così! Vedrà che tra un po’ si sblocca! La ricevuta sicuramente arriva…in quanto al resto…se lo può sognare…farà richiesta di rimborso!”
Io lo guardo…sbuffo e vado!
Dopo un’attesa di ben quindici minuti (in cui, tra l’altro, un bel po’ di persone mi son passate avanti!), la macchinetta riprende vita e mi stampa la mia “preziosa” ricevuta.
Mi avvio verso lo sportello del laboratorio analisi e chi incrocio? La “mia” infermiera!
Rassegnata mi avvicino allo sportello e porgo all’impiegata la richiesta con la tanto agognata ricevuta.
L’impiegata mi guarda…mi sorride…alza lo sguardo e…come se nulla fosse…attende!
Io inizio a spazientirmi…osservo l’orologio e dico: “Mi scusi, sono già in ritardo per il prelievo…”.
L’addetta non risponde e continua a prender tempo.
Dopo qualche minuto d’attesa comprendo…
Scanchero mentalmente…sorrido e mi avvio verso la “mia” infermiera che è lì pronta ad accogliermi e a condurmi in laboratorio per il “nostro” consueto prelievo…
Sospiro e rassegnata la seguo…
Faccio il prelievo e…prima che possa “acchiapparmi” di nuovo…scappo!
Mi dirigo verso il “mio” reparto…aspetto il “mio” medico e…dopo l’ennesima attesa snervante…entro…
Il mio medico mi osserva…nota il mio nervosismo e non commenta ma…con la dolcezza e l’umanità che lo caratterizza…per alleviare la mia tensione…mi invita a fare la “pausa caffè” con lui…
Tranquilli!!! Non ci prova!!! È semplicemente il mio medico ed è una donna!!! E soprattutto…è una donna che non ha inclinazioni particolari!!!
Comunque! Usciamo dallo studio…arriviamo al bar…ci avviciniamo al bancone e chi ci trovo?
La “mia” infermiera!
Lei mi sorride…si avvicina…saluta e dice: “Tesoro mio, manco il tempo di allontanarmi e già mi tradisci? Non si fa, non si fa!”
Il mio medico mi guarda…la guarda…probabilmente ripensa agli eventi precedenti…scoppia a ridere e dice: “Adesso capisco!”
Io lo guardo e dico: “No, non può capire! È una persecuzione! Un incubo…il mio peggior incubo!”
“Lui” mi sorride benevolmente…volge lo sguardo verso l’infermiera e dice: “Mi spiace per te ma…per oggi…è tutta mia!”
L’infermiera lo guarda…mi guarda e dice: “Già! È tutta sua! Con lei non posso competere! Lei è un medico ed io…io sono solo una povera infermiera! Ma io non demordo!”
Fa l’offesa e va!
Rientriamo in reparto…faccio la visita e vado…
Esco da quell’infernale struttura ospedaliera…mi reco alle poste e allo sportello chi mi ritrovo?
Un’impiegata che piuttosto che fare il suo lavoro si diletta a farmi i complimenti per l’aspetto ed il look decisamente giovanile…per la perfetta forma fisica…per l’età che ho ma che non dimostro…etc. etc…
Ma allora ditelo!!!!

Parma, lì 6 settembre 2012                                          Tina Cancilleri

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