Le parole sono pietre…
“La
nostra vita scorre tra fiumi di parole spesso inutili, che servono solo a
coprire le incertezze e il disagio interiore nell’affrontare gli altri”.
Romano
Battaglia
Ho sempre pensato che “le parole sono
pietre” e che, pertanto, bisognasse dare loro la giusta collocazione…la giusta
importanza…il giusto peso…
Già! Il giusto peso…
È in quest’ultima affermazione che,
probabilmente, viene fuori tutta la mia sicilianità, il mio essere meridionale…
“Le parole sono pietre”…sono la
fonte…la sorgente…la linfa vitale da cui tutto ha inizio…
L’inizio, quello vero, per ogni
essere vivente…per ogni uomo si avvia…si inaugura…si apre nel momento in cui
comincia a relazionarsi agli altri…al mondo circostante…alla realtà…e ciò
avviene solo quando egli “rompe” il silenzio per dare spazio alla voce…alle
parole…a quel connubio fantastico che ci conduce a sperimentare noi stessi…ad
esprimere noi stessi…a dare significato alla nostra esistenza…
Dico “significato alla nostra
esistenza” perché mi piace pensare che quel “rompere” il silenzio implichi
dialogo…confronto…ascolto…tensione verso l’altro…
Già, tensione verso l’altro…verso chi
ci sta accanto…verso chi non si conosce ancora…verso chi non si conoscerà mai
ma di cui si avverte la presenza…
Già! La presenza…
La presenza di chi ha bisogno di una
mano tesa ma anche di chi semplicemente la tende per avvertirne il calore…per
condividerne il dolore…per ascoltarne la storia…per carpirne l’essenza…
È un lavorio perenne che ci porta a
metterci continuamente in discussione perché ci obbliga a confrontarci…a
misurarci…a sperimentarci con le nostre paure…i nostri fantasmi…le nostre
incertezze…i nostri disagi interiori…
Già! I nostri disagi interiori…i
nostri stati d’animo…i nostri sentimenti più intimi e nascosti…le nostre
emozioni…
Già! Le nostre emozioni…la nostra
emotività…la nostra sensibilità…la nostra fragilità…
Perché l’uomo, in
fondo…sostanzialmente…è un essere fragile…delicato…esile…talmente esile che…nel
momento in cui lo “scontro” con gli altri potrebbe nuocergli…rompere i suoi
equilibri…spesso…si “chiude” in un ossequioso silenzio dove non c’è più spazio
per dare voce alle parole…
Tina Cancilleri
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