sabato 15 settembre 2012

A proposito di...parole e...pietre...



Le parole sono pietre…

“La nostra vita scorre tra fiumi di parole spesso inutili, che servono solo a coprire le incertezze e il disagio interiore nell’affrontare gli altri”.
Romano Battaglia

Ho sempre pensato che “le parole sono pietre” e che, pertanto, bisognasse dare loro la giusta collocazione…la giusta importanza…il giusto peso…
Già! Il giusto peso…
È in quest’ultima affermazione che, probabilmente, viene fuori tutta la mia sicilianità, il mio essere meridionale…
“Le parole sono pietre”…sono la fonte…la sorgente…la linfa vitale da cui tutto ha inizio…
L’inizio, quello vero, per ogni essere vivente…per ogni uomo si avvia…si inaugura…si apre nel momento in cui comincia a relazionarsi agli altri…al mondo circostante…alla realtà…e ciò avviene solo quando egli “rompe” il silenzio per dare spazio alla voce…alle parole…a quel connubio fantastico che ci conduce a sperimentare noi stessi…ad esprimere noi stessi…a dare significato alla nostra esistenza…
Dico “significato alla nostra esistenza” perché mi piace pensare che quel “rompere” il silenzio implichi dialogo…confronto…ascolto…tensione verso l’altro…
Già, tensione verso l’altro…verso chi ci sta accanto…verso chi non si conosce ancora…verso chi non si conoscerà mai ma di cui si avverte la presenza…
Già! La presenza…
La presenza di chi ha bisogno di una mano tesa ma anche di chi semplicemente la tende per avvertirne il calore…per condividerne il dolore…per ascoltarne la storia…per carpirne l’essenza…
È un lavorio perenne che ci porta a metterci continuamente in discussione perché ci obbliga a confrontarci…a misurarci…a sperimentarci con le nostre paure…i nostri fantasmi…le nostre incertezze…i nostri disagi interiori…
Già! I nostri disagi interiori…i nostri stati d’animo…i nostri sentimenti più intimi e nascosti…le nostre emozioni…
Già! Le nostre emozioni…la nostra emotività…la nostra sensibilità…la nostra fragilità…
Perché l’uomo, in fondo…sostanzialmente…è un essere fragile…delicato…esile…talmente esile che…nel momento in cui lo “scontro” con gli altri potrebbe nuocergli…rompere i suoi equilibri…spesso…si “chiude” in un ossequioso silenzio dove non c’è più spazio per dare voce alle parole…

Tina Cancilleri



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