mercoledì 23 ottobre 2019

Emozioni e parole...

Ultimamente mi ritrovo spesso a meditare sul significato delle parole. Parole che sono espressione di un linguaggio che non è solo verbale, ma anche corporeo. Quest'ultimo è un linguaggio silenzioso fatto di sguardi, di sorrisi, di lacrime che poi trovano concretezza attraverso le parole con cui si intrecciano e diventano tutt'uno. Un tutt'uno che parte da dentro e che poi si manifesta agli altri rendendo visibili le nostre emozioni. Emozioni che, nel momento in cui si palesano, divengono comunicazione, rivelazione, significazione di se stessi. Un se stessi che non può non assegnare una grande responsabilità alle parole perché esse influenzano i modi di essere emozionali, ma anche i modi di agire, delle persone alle quali ci rivolgiamo. Una responsabilità che si cela in ogni azione, in ogni decisione, e in ogni scelta, nostre e altrui. Una scelta che ci invita a rispondere a tutti quegli stimoli  che ci pervengono da quei linguaggi silenziosi che poi divengono parole. Parole che si portano dietro un messaggio che sta a noi captare, afferrare e accogliere per far sì che esse non cadano in quella sorta di "limbo emozionale" che crea vuoti. Non sto parlando di "vuoti" qualunque ma di quei "vuoti" che creano indifferenza, distacco, distanza, insensibilità, verso ciò che ci circonda e verso gli altri.

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