lunedì 3 febbraio 2014

Leggendo con...Nulla die!

Al ventesimo giorno uscii dalla cabina che era notte fatta. Mi incamminai verso il fiume. Avrei voluto una delle due sigarette di mio fratello. Arrivai sul ponte. Qua e là donne sole. Appoggiate al parapetto. Ogni tanto un’auto si fermava di fronte a una di loro che mormorava qualcosa al conducente. Qualcuna saliva a bordo. Ne riconobbi immediatamente la voce, inconfondibile.
“Ma che ti credi che te la do gratis?” chiedeva con un tono forse leggermente alterato.
Qualcuno la importunava. Era tre donne avanti a me. In un balzo la raggiunsi.
“Non infastidire questa gentildonna!” apostrofai il ragazzo alla guida di una Ka. Ripartì senza il coraggio di controbattere. Lei mi guardava esterrefatta.
“Ancora tu? Ma che vuoi? Sei una piattola!” E fece come per andare via, la pudica.
“Posso accompagnarla a casa? Sa…a quest’ora…con certi tipi…per una signora sola…e poi per una donna come lei…” Si voltò sgranò gli occhi rise sonoramente. Era chiaramente compiaciuta.
Da allora la vado a prendere tutte le sere al ponte. Non rinuncia alle sue passeggiate serali. Del resto ognuno ha i suoi difetti. Io per esempio non riesco a smettere di versare acqua in un bicchiere se non quando arriva al bordo e poi per bere debbo prima abbassare il livello risucchiandola con il mento appoggiato sul tavolo per non sprecarne neanche una goccia.
Durante il tragitto sino a casa sua parliamo di tante cose. Ama molto i programmi televisivi. Qualche volta mi permette di chiamarla Dulcinea e mi dà un bacio sulle labbra. Ma è così timida.
Per questo non le ho ancora chiesto di sposarmi.
Potrebbe spaventarsi.


Laura De Angelis, Ballata di assoli, Nulla die edizioni.

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