domenica 12 agosto 2012

Recensione di...


Elena Stancanelli
Benzina

Editore: Einaudi
Anno: 1998
Dati: 165 pp.
Isbn: 8806147102


Tre voci, tre protagoniste, tre finestre sul mondo: quella di Stella, di Lenni e della madre di Lenni che si alternano e si richiamano vicendevolmente.
Sono questi gli straordinari ingredienti del primo romanzo di Elena Stancanelli: Benzina.
Le tre protagoniste, che si trovino sulla terra o in un non identificato luogo di passaggio tra la terra e il cielo in cui le anime si fermano dopo la morte, come nel caso della madre di Lenni, raccontano dal loro punto di vista la vicenda mettendo in risalto i loro mutamenti di pensiero.
A legare l’intera vicenda vi è una grande storia d’amore saffico.
Eleonora, detta Lenni, e Stella sono due giovani donne che gestiscono un distributore di benzina. Le due ragazze si amano follemente ma sono ostacolate da una società bigotta, incolta ed incapace di accettare un amore che infrange le regole e va oltre gli stereotipi e le convenzioni sociali.
Stella e Lenni si trovano a dover lottare non soltanto contro una società ostile ma anche contro la madre di Lenni che non vuole accettare la “nuova vita” di una figlia destinata ad un marito, alla procreazione e, soprattutto, ad una confortante, convenzionale ed ipocrita vita borghese. La genitrice, infatti, piomba nella stazione di servizio per riportarsi la figlia a casa. Ne scaturisce un furioso litigio tra madre e figlia e Stella, accorsa in difesa dell’amata, presa da un impeto di rabbia, fracassa la testa della donna con una chiave inglese.
Le ragazze, dopo qualche attimo di sgomento, decidono di far sparire il cadavere e da qui, ha inizio la loro grande Odissea. Le due amanti, infatti, vengono accompagnate nel loro tortuoso “viaggio” dal fantasma della madre di Lenni che, da un osservatorio “privilegiato”, assisterà agli eventi che seguiranno alla sua morte terrena. Comprenderà finalmente la figlia e il suo amore per la sua compagna, acquisirà consapevolezza della sua vita di donna frustrata, ingabbiata nelle convenzioni formali del suo ceto sociale e giungerà a prendere le parti della giovane coppia lesbica contro la violenza, l’arroganza, il fascismo di un bullo rimasto a piedi senza carburante…
Il romanzo della Stancanelli racconta una vicenda dura, con scene erotiche, ma con un finale drammatico e fiabesco che si trasforma in una stranissima festa metafisica.
Del resto, si sa, la letteratura si presta bene ad avviare un confronto fra idee divergenti ed offrire una pluralità di modelli nei quali le diversità possono finalmente ritrovarsi.

Tina Cancilleri

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