Il ricordo di quel momento la umiliava sempre: era da allora che quell'anellide smunto privo di personalità, frustrato e infelice per tutte le delusioni che la vita gli aveva riservato (Vittoria scoprì solo da adulta che suo padre era frutto di una violenza sessuale, e che da giovane era stato in carcere per una rapina), non era stato più un uomo da rispettare, ma solo qualcuno che aveva causato prima e prolungato poi, durante tutta la loro esistenza, l'infelicità di sua madre.Non era più riuscita a guardarlo con gli occhi clementi di una figlia, e ora, anche se era morto, non poteva perdonargli quelle ferite e mettere un fiore sulla sua tomba.
Catena Fiorello, "Casca il mondo, casca la terra", Rizzoli.
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