“Il
mio banchetto è molto più vario e ricco di pietanze se ogni commensale porta
una vivanda ed è molto più povero se è organizzato soltanto da uno dei
commensali”.
Banchetto…pietanze…commensali…
Commensali…
È
su quest’ultima parola che voglio fermare il mio pensiero, la mia riflessione,
il mio meditare su quel concetto definito multiculturalismo…Un
multiculturalismo di cui tutti parlano ma di cui, in pochi, conoscono
l’essenza, la natura, la sostanza…Una sostanza che dovrebbe darci quel pedale
spinto capace di fungere da propulsore per indurre gli individui a sedersi
attorno ad un tavolo e discutere, dialogare, parlare, ma non usando parole
vuote, prive di significato ma parole vere…Vere come l’atto di sedersi a tavola
e perpetuare quel rito che ci portiamo dietro dalla notte dei tempi: il rito
dell’ospitalità, dello stare insieme, della socialità per eccellenza; una
socialità carica di aspettative e ricca di suggestioni perché è da quell’atto
che dipende il nostro rapportarci all’altro, al diverso, al dissimile…
Un
dissimile che non sempre è facile accettare perché differente è la sua cultura,
la sua religione, la sua lingua, la sua tavola, la sua visione del mondo…
Già!
La sua visione del mondo, la sua weltanschauung,
la sua “immagine” della realtà che, a prescindere da tutto e da tutti, e da
qualsiasi concetto di natura filosofica o politica, è da ricercare nella sua
identità di uomo, di individuo e che, in quanto tale, è “portatore sano” di una
storia…la sua storia…
Una
storia fatta di migrazioni, di viaggi, di spostamenti, di esodi, di mutamenti
di sede che portano con sé la voglia di non perdersi nei meandri di una società
e di uno Stato che non conosce e che non lo conosce…
Ed
è da questa mancata conoscenza che bisogna partire per riscoprire e
“reinventare” se stessi senza perdere di vista la propria Identità, le proprie
radici, le proprie origini…
Origini
che non devono essere gettate nel dimenticatoio ma incanalate positivamente e propositivamente
all’interno di un contesto…Un contesto fatto di dialogo, di confronto e di arricchimento…
Già!
“Il mio banchetto è molto più vario e ricco
di pietanze se ogni commensale porta una vivanda ed è molto più povero se è
organizzato soltanto da uno dei commensali”.
Tina Cancilleri
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