sabato 23 febbraio 2013

Racconti di...mafia!!!



Elvira

Il nuovo giorno era appena sorto eppure Elvira era sveglia già da un pezzo.
Erano giorni che meditava ed erano giorni che il suo animo afflitto e travagliato non trovava requie. La scelta era importante ed avrebbe rivoluzionato e stravolto completamente la sua vita.
Più passavano i giorni e più aumentavano le sue inquietudini.
Eppure si sentiva pronta!
Pronta a saltare il fosso!
Pronta a strapparsi di dosso l’etichetta di figlia e sorella di mafiosi per indossare le vesti di testimone di giustizia!
Pronta a rompere lo schema di donna vittima del ricatto della cultura mafiosa che, per troppo tempo, le aveva pervaso l’anima!
Pronta a lottare contro la “famiglia” e la “sua” comunità che l’avrebbe osteggiata ed ostacolata in questo suo nuovo percorso interiore!
Pronta a subire l’accusa di cui l’avrebbero tacciata: l’infamia!
Eppure si sentiva pronta!
Dopo la tragica morte del padre e, a distanza di anni, del fratello, aveva capito che bisognava lottare!
Lottare, per lei, era diventato un obbligo morale e, dopo un lungo periodo di riflessione, era giunta alla conclusione che bisognava percorrere strade nuove: quelle della legalità e della giustizia.
A sue spese, purtroppo, aveva imparato che sangue chiama sangue e vendetta chiama vendetta.
Lei voleva semplicemente dire basta!
Basta a questa spirale senza fine!
Basta a questo circolo vizioso di soprusi e sopraffazioni!
Basta a queste carneficine frutto di ipotetiche nuove alleanze e nuovi interessi!
Basta a questi corpi inermi, riversi sulle strade, crivellati da proiettili, testimoni dell’umana crudeltà!
Basta a questa trottola impazzita di nome mafia!
Basta, soprattutto, a questa cultura della sudditanza!
Lei era pronta!
Pronta a vuotare il sacco!
Pronta a fare nomi e cognomi!
Pronta ad additare, in un’aula di tribunale, mandanti e carnefici dell’ultima guerra di mafia di una piccola cittadina: la sua!
Pronta a parlare di alleanze…collusioni…accordi per spartirsi un territorio ormai decimato dalla lotta armata tra “famiglie”!
Pronta a dimostrare che il coraggio non sta nell’impugnare un’arma e sparare a chi ti ha “offeso” o “ostacolato” ma nell’affrontare con fermezza la via della legalità e della giustizia senza il timore della morte!
Elvira era pronta!
Adesso poteva andare…

Catena Cancilleri

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