venerdì 2 novembre 2012

A proposito di...Desideri infantili e/o adulti infantili



Desideri infantili e/o adulti infantili

“I desideri infantili resistono a tutte le insidie dello spirito adulto, e spesso gli sopravvivono sino alla vecchiaia”.
Milan Kundera


I desideri infantili resistono…resistono sino all’età adulta…”sopravvivono sino alla vecchiaia”…
Questa frase, presa così com’è, può sembrare un’esagerazione…una forzatura…l’esasperazione di un problema…
Già, un problema! Perché di questo si tratta…
È un problema continuare a fare gli eterni ragazzini, quando, in realtà, ci si dovrebbe far carico delle proprie responsabilità di individuo adulto…
Già! Di individuo adulto…di individuo dotato di coscienza critica e, pertanto, capace di scindere ciò che è un “desiderio adolescenziale, infantile” da ciò che è il ruolo di individuo adulto, anziano, che egli è chiamato ad espletare in quanto membro di una società…
E invece più passa il tempo e più mi accorgo che “l’individuo maturo”, in realtà, così maturo non è e che la nostra società “sforna” individui egoisti…individualisti ed egocentrici…
Talmente egocentrici da non dare spazio nemmeno a chi rappresenta la loro estensione nel mondo, ossia i loro figli. A volte, osservandoli, si ha come l’impressione che essi vivano la loro genitorialità come un gioco e che, nel momento in cui quel gioco non piace più o diventa troppo complicato o difficile da gestire, basta semplicemente rilegarlo in un angolo buio e oscuro e far finta che non esista.
Già! Perché è molto più facile far finta che il problema non ci sia piuttosto che affrontare il disagio della consapevolezza…la consapevolezza che si è troppo impegnati con se stessi e con il soddisfacimento dei propri bisogni per potersi occupare di coloro che, invece, di loro, del loro sostegno, della loro guida hanno bisogno…
Ed è da questa mancata presa d’atto…da questa mancata presa di coscienza che emergono le criticità di due generazioni che, pur scontrandosi, non trovano un punto d’incontro…
Ma, del resto, come trovarlo se manca il nodo di congiunzione, il fulcro, per poter avviare il dialogo?
Già! Manca l’interesse, il coinvolgimento, il trasporto emotivo degli adulti nei confronti dei più giovani, degli adolescenti, dei figli…dei loro figli…di quel ”dettaglio insignificante” che si chiama figlio…adolescente…giovane…
Proprio così! Manca la voglia di mettersi in discussione e di rivedere le proprie aspettative…le proprie priorità in funzione di coloro che…in base a quelle aspettative e a quelle priorità iniziano ad affacciarsi al mondo e se ne appropriano…
Un mondo imperfetto…un mondo costruito in funzione delle esigenze dei grandi senza la valutazione di un occhio attento nei confronti dei più piccoli…Un mondo in cui il “sacrificio” vien chiesto ai piccoli per poter soddisfare i sogni ed i desideri dei grandi…un mondo in cui le aspirazioni ed i traguardi personali di un genitore sono più importanti del benessere psicologico di un figlio…Un mondo in cui un figlio…spesso si vede privato della figura del genitore, dell’adulto, semplicemente perché quell’adulto, il proprio genitore, è troppo impegnato con se stesso per avvertire la sua sofferenza, il suo disagio, la sua rabbia, il suo dissenso…

                Tina Cancilleri

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