“Appartiene
alla mia natura non considerare irreparabili le sconfitte”.
Massimo Gramellini
La
sconfitta!
Che
cos’è la sconfitta? Che cosa rappresenta la sconfitta?
È
uno stato d’animo, un sentimento o semplicemente senso di sopraffazione?
Non
saprei…
Se
dovessi dare una definizione o un significato a questa parola non saprei
proprio da dove iniziare. Forse perché è da rapportare ai periodi della vita o
forse perché semplicemente mi piace pensare che ad una sconfitta segue sempre
una vittoria, una rinascita, un trionfo della forza interiore sullo sconforto,
sullo scoramento, sulla prostrazione di fronte agli eventi negativi della vita.
Ed
è come se quella/questa parola portasse con sé emozioni che difficilmente si
riescono a controllare perché problematico è il rapporto con tutto ciò che ci
crea disagio, difficoltà, imbarazzo o senso di oppressione.
Già!
Oppressione verso qualcosa che va al di là della nostra volontà, della nostra
capacità di autocontrollo, della nostra facoltà di gestire quegli stati d’animo
che creano scompiglio e caos dentro di noi, dentro quella meravigliosa macchina
interiore che è il nostro cuore. Un cuore che, come in una “torre di Babele”,
conserva e trattiene tutto ciò che è esperienza, movimento, vita…
Tina
Cancilleri
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