lunedì 3 dicembre 2012

Recensione di...Periferie di Antonella Santarelli

Antonella Santarelli
Periferie

Editore: Nulla die
Collana: Nulla die sine Poesia 
Data Pubblicazione: 2011
Pagine: 46
Prezzo: euro 9,90  
Isbn: 978-88-97364-01-6






“Uno sguardo vergine sulla realtà: ecco ciò ch’io chiamo poesia”. 
                                                                                                                Edoardo Sanguineti

Non esiste frase più azzeccata per introdurre Periferie, la silloge di poesie di Antonella Santarelli. Essa, infatti, è come un eco, come una voce suadente che incita il lettore a volgere lo sguardo sulla realtà, sul mondo che ci circonda, sull’essenza della nostra esistenza e del nostro vivere quotidiano.
L’autrice, senza falsi moralismi o ipocriti perbenismi, ci introduce in un mondo tutto da scoprire all’interno del quale ogni singola poesia rappresenta una “piccola isola” a sé, un piccolo frammento di luce che ci porta alla conoscenza di un breve spaccato di vita: la nostra vita, la vita di coloro che quotidianamente lottano con i loro fantasmi interiori e non solo. Ogni poesia, infatti, trasuda di realtà e non ci sono filtri tranne quelli dell’autrice che ci prende per mano e ci induce alla riflessione, allo scorrere dei pensieri.
Periferie, CPT (Centro di Permanenza Temporanea), ad esempio, sono l’incipit di denuncia di una realtà di cui non si è stati soltanto testimoni oculari. In esse, c’è la volontà partecipativa di dar corpo e voce a chi, di simili circostanze, suo malgrado, è stato protagonista e vittima e Poeti ne è testamento.
Ad uno sguardo attento non sfugge l’indubbia vena sociologica che sottende ai versi che, tra l’altro, si susseguono in un crescendo di rabbia e solidarietà, di sdegno e  fratellanza. Ogni poesia, ogni verso, ogni singola frase spinge, stimola il lettore a guardare oltre, a non soffermarsi alla superficie, a volgere lo sguardo alla realtà ed a distaccarsi dall’indifferenza che, anche inconsapevolmente, lo distoglie dall’altro da sé.
La poesia di Antonella Santarelli è evocativa di una terra e delle sue donne, dei suoi uomini che vengono colti nelle situazioni più crude e spesso drammatiche, ma sempre nella dignitosa umanità a cui mai rinunciamo, come ci dice Enrico il Camallo.
Disillusione, amarezza e pessimismo sono le costanti di quella parte di scritti in cui, chi scrive, vuole soltanto fotografare l’immutabile e dolorosa realtà.
Diversa, però, è la sensazione quando l’autrice ci rende partecipi del suo sentire. Un grido di ottimismo, infatti, si può percepire in Nonostante tutto in cui prevale il sorriso e la memoria di sogni lontani, delle “parole che arrivano ancora”.
Fiducia e speranza, infine, le ritroviamo in Ustica, omaggio a quella terra struggente immersa nel blu…un blu che ci porta a pensare ad un cielo…ad un mondo inesplorato e tutto da scoprire…e che, se non ci avesse preso per mano l’autrice, probabilmente rimarrebbe tale…
Tina Cancilleri

 

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