Ezio
Tarantino
Finitòria
Edizioni: Nulla die
Collana: Lego
Narrativa
Data
pubblicazione:
2011
Dettagli: p.194
Isbn: 9788897364290
“Eh, ormai siamo alla finitòria!”
Alla finitòria!
A cosa?
Alla finitòria…”alla
fine…verso la fine”!
Come mette in rilievo lo stesso autore, solo nel
dialetto siciliano…nella lingua siciliana…possiamo trovare una parola così
densa di significato. Una parola in cui si intrecciano culture e idiomi di
diverse estrazioni ma anche una parola capace di esprimere cose, situazioni o
sentimenti.
Ed è da questa parola che bisogna partire all’atto
della lettura di questo romanzo. Un romanzo siciliano ed intriso di sicilianità
ma, al tempo stesso, un romanzo in cui i siciliani non parlano in dialetto
(come il titolo potrebbe far pensare!), non vivono nella mafia (come la storia
potrebbe far sospettare!) ma contro la mafia…contro quella sottocultura diffusa
che ci impedisce di vedere la Sicilia ed il fenomeno mafioso con occhio
diverso, più critico, più obiettivo…
Ed è da questa criticità…da quest’occhio diverso che è
necessario far emergere il doppio filo…l’ambiguità di fondo tra…“verità vera” e
“verità voluta” di cui è intriso tutto il romanzo. Un romanzo in cui la “verità
voluta” porta alla doppia morte: una morte fisica, che è quella da cui parte il
romanzo, ma anche una morte morale. Una morte che uccide un’intera comunità perché
incapace di espiazione vera. L’autore, attraverso i suoi personaggi, ci
descrive quella Sicilia che, se da un lato vuole voltar pagina, dall’altro, non
osa ribellarsi al potere mafioso. Un potere che, associato al senso tragico
della vita ed alla visione disincantata della Sicilia, consente al lettore di
dare spazio alla riflessione su quello che è il fenomeno mafioso, la
sicilianità, la sicilitudine, il senso di appartenenza e il valore del senso
civico…un valore che va conquistato e salvaguardato…protetto ed accudito. Accudito
come i richiami a cui l’autore ci conduce passo dopo passo…pagina dopo pagina…descrizione
dopo descrizione… Non è un caso che, man mano che si procede nella lettura, la
nostra mente si ritrovi a pensare ad autori come Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri,
Pippo Fava ma anche ad uno stile narrativo sottile e sofisticato che mette in
luce il potere dell’allusività…dell’ambiguità nei discorsi e…giusto per restare
in tema…del fascino sotteso e sottinteso del pirandellismo che, sino alla finitòria, accompagna questo scritto d’esordio
di un narratore d’eccellenza.
Tina
Cancilleri
...♫.♫.♫.I wish you a merry christmas, I wish you a merry christmas, I wish a merry christmas, and happy new year!
RispondiElimina