mercoledì 4 dicembre 2013

A proposito di...Solitudine!

Solitudine…
Fa quasi paura pronunciare questa parola.
Forse perché porta con sé quel senso di pesantezza che difficilmente riusciamo a scrollarci di dosso perché ne avvertiamo la problematicità insita…
Già! Il solo pronunciare questa parola ci crea disagio…angoscia…dolore…
Forse perché implica frustrazione o forse, semplicemente, perché mette in risalto la condizion d’essere d’ogni uomo.
Anche se ci risulterà difficile ammetterlo, tutti soffriamo di solitudine e tutti avvertiamo quel senso di oppressione che ci attanaglia l’anima e che risale su, sino al petto, per toglierci il respiro. Quel respiro che dovrebbe portare aria, ossigeno, sollievo…
Sollievo da questa esistenza che non sempre ci consente di darle la direzione che vorremmo…Un’esistenza serena, felice, tranquilla…lontana da quel senso di schiavitù…di sopraffazione e di prevaricazione che avvertiamo dentro. È come se essa, quotidianamente, ci ricordasse che siamo esseri miseri in balia degli eventi e che la SOLITUDINE è la nostra condanna…il nostro castigo…la nostra penitenza per colpe che non sappiamo di aver commesso.

La solitudine, infatti, ci ricorda la nostra impotenza e la nostra incapacità ad intervenire con risolutezza di fronte alle avversità che ci “propone” il fato. Ed è come se ci ritrovassimo di fronte alla nostra inadeguatezza al cambiamento. Un cambiamento che ci incute timore…tensione…agitazione perché ci impone di uscire dall’inferno che stiamo vivendo e che costantemente viviamo e ci chiede di “resuscitare”…di cominciare a parlare e di buttar fuori tutto ciò che di marcio gelosamente conserviamo: l’inpronunciabile…l’irrisolvibile…l’inspiegabile “origine” del nostro malessere: la “malattia”.


                         Tina Cancilleri


Nessun commento:

Posta un commento