Quando si dice…”ma che splendida
giornata”!!!!
Ebbene si! Quando le giornate
iniziano male puoi fare di tutto per tentare di far loro prendere un’altra
direzione…continueranno ad andar male…
Già! Tutto è già stabilito
dall’inizio…al momento del risveglio…
Ed è in quel preciso istante che
dovremmo intendere che piega prenderà la nostra giornata…
Già! La nostra giornata!
Ed è in quel preciso istante che
dovremmo comprendere che sarà costituita da momenti “idilliaci” e predisporci e
viverli al meglio…col giusto “entusiasmo”…
Già! Col giusto entusiasmo…
Ma per far ciò dovremmo avere un
“occhio clinico”…
Ecco! Ho usato la parola d’ordine di
oggi: “occhio clinico”!
Per qualcuno, addirittura, potrebbe
essere una “parolina magica”. Perché?
Semplice! Perché è quell’ ”occhio”
che, con ciclicità, mi conduce nei meandri dei laboratori dell’ospedale e, con
ciclicità, mi conduce tra “le amorevoli cure” della “mia” infermiera…
Già! nonostante io abbia fatto
domanda di “esenzione”, mi dicono che, in alcuni casi, il “ticket” purtroppo va
pagato e quindi…aimè…sono costretta a “saldare” il conto…
Ebbene si! Sono costretta a subire le
“angherie” di un fato balordo…
Stamattina i messaggi erano stati
chiari…
Già! Dovevo capire…prevedere il mio
“inevitabile” destino…
I messaggi erano stati chiari…
Già! Non si può varcare l’uscio di
casa…chiudere la porta…sentir cadere le chiavi dall’interno e dire… “oggi è una
splendida giornata”!
Quando si inizia con questi “chiari
di luna” lo sai già quale sarà il suo decorso…
Non è un caso che…stranamente…risolva
il problema chiavi con una semplice chiamata.
Infatti…arrivo in ospedale…faccio la
fila per pagare il ticket e la “macchinetta self service” che fa?
“Si mangia” le mie banconote…non mi
dà il resto e…soprattutto…si rifiuta di stamparmi la ricevuta…
La sottoscritta inizia a sbuffare…si
avvicina al signore che, in teoria, dovrebbe esser lì per aiutarci e dice: “Mi
scusi! La macchinetta si è bloccata! Non dà resto e non stampa!”
Il tizio mi guarda…fa spallucce e mi
dice: “E io che ci posso fare? È da ieri che fa così! Vedrà che tra un po’ si
sblocca! La ricevuta sicuramente arriva…in quanto al resto…se lo può
sognare…farà richiesta di rimborso!”
Io lo guardo…sbuffo e vado!
Dopo un’attesa di ben quindici minuti
(in cui, tra l’altro, un bel po’ di persone mi son passate avanti!), la
macchinetta riprende vita e mi stampa la mia “preziosa” ricevuta.
Mi avvio verso lo sportello del
laboratorio analisi e chi incrocio? La “mia” infermiera!
Rassegnata mi avvicino allo sportello
e porgo all’impiegata la richiesta con la tanto agognata ricevuta.
L’impiegata mi guarda…mi sorride…alza
lo sguardo e…come se nulla fosse…attende!
Io inizio a spazientirmi…osservo
l’orologio e dico: “Mi scusi, sono già in ritardo per il prelievo…”.
L’addetta non risponde e continua a
prender tempo.
Dopo qualche minuto d’attesa
comprendo…
Scanchero mentalmente…sorrido e mi
avvio verso la “mia” infermiera che è lì pronta ad accogliermi e a condurmi in
laboratorio per il “nostro” consueto prelievo…
Sospiro e rassegnata la seguo…
Faccio il prelievo e…prima che possa
“acchiapparmi” di nuovo…scappo!
Mi dirigo verso il “mio”
reparto…aspetto il “mio” medico e…dopo l’ennesima attesa snervante…entro…
Il mio medico mi osserva…nota il mio
nervosismo e non commenta ma…con la dolcezza e l’umanità che lo
caratterizza…per alleviare la mia tensione…mi invita a fare la “pausa caffè”
con lui…
Tranquilli!!! Non ci prova!!! È
semplicemente il mio medico ed è una donna!!! E soprattutto…è una donna che non
ha inclinazioni particolari!!!
Comunque! Usciamo dallo
studio…arriviamo al bar…ci avviciniamo al bancone e chi ci trovo?
La “mia” infermiera!
Lei mi sorride…si avvicina…saluta e
dice: “Tesoro mio, manco il tempo di allontanarmi e già mi tradisci? Non si fa,
non si fa!”
Il mio medico mi guarda…la guarda…probabilmente
ripensa agli eventi precedenti…scoppia a ridere e dice: “Adesso capisco!”
Io lo guardo e dico: “No, non può
capire! È una persecuzione! Un incubo…il mio peggior incubo!”
“Lui” mi sorride benevolmente…volge
lo sguardo verso l’infermiera e dice: “Mi spiace per te ma…per oggi…è tutta
mia!”
L’infermiera lo guarda…mi guarda e
dice: “Già! È tutta sua! Con lei non posso competere! Lei è un medico ed io…io
sono solo una povera infermiera! Ma io non demordo!”
Fa l’offesa e va!
Rientriamo in reparto…faccio la
visita e vado…
Esco da quell’infernale struttura
ospedaliera…mi reco alle poste e allo sportello chi mi ritrovo?
Un’impiegata che piuttosto che fare
il suo lavoro si diletta a farmi i complimenti per l’aspetto ed il look
decisamente giovanile…per la perfetta forma fisica…per l’età che ho ma che non
dimostro…etc. etc…
Ma allora ditelo!!!!
Parma,
lì 6 settembre 2012 Tina
Cancilleri
Nessun commento:
Posta un commento